domenica 22 gennaio 2023

Pillole di Psichiatria: meccanismo d'azione, indicazioni e linee guida sull'utilizzo della promazina

La promazina nella terapia della schizofrenia: caratteristiche e linee guida

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Cenni storici

La promazina è stata sintetizzata per la prima volta nel 1954 da Paul Charpentier, un chimico francese impiegato per la società farmaceutica Rhône-Poulenc. La promazina è stata la prima molecola di questa classe ad essere commercializzata, venne lanciata sul mercato nel 1956 con il nome di "Promazine" e subito dopo con il nome di "Sparine". La promazina è stata utilizzata inizialmente come sedativo e come farmaco contro la nausea e il vomito, ma in seguito è stata scoperta la sua attività antipsicotica.

Meccanismo d'azione e profilo recettoriale 

La promazina è un antipsicotico di prima generazione appartenente alla classe delle fenotiazine. Il suo meccanismo d'azione è legato principalmente alla sua azione antagonista sui recettori dopaminergici D2 e serotoninergici 5-HT2A. Il profilo recettoriale della promazina è simile a quello di altri antipsicotici di prima generazione come la clorpromazina e la flufenazina, tuttavia ha una maggiore affinità per i recettori D2 e una minore affinità per i recettori muscarinici. Ciò si traduce in un minore rischio di effetti collaterali extrapiramidali rispetto agli altri antipsicotici di prima generazione.

Indicazioni 

La promazina è indicata per il trattamento della schizofrenia acuta e cronica, del delirium, delle psicosi acute da sostanze e delle affezioni psicotiche a esordio acuto.

Linee guida sull'utilizzo 

Secondo le linee guida europee (ESCEO) la promazina può essere utilizzata come trattamento di prima linea per la schizofrenia acuta nei pazienti con sintomi positivi gravi e/o negativi lievi, e come trattamento di seconda linea nei pazienti con sintomi positivi moderati e negativi gravi. Tuttavia, dovrebbe essere utilizzato con prudenza nei pazienti anziani e nei pazienti con comorbilità come malattie cardiache o diabete, a causa del suo maggiore rischio di effetti collaterali metabolici rispetto agli antipsicotici di seconda generazione. 

Considerazioni generali 

In generale, è importante sottolineare che la scelta dell'antipsicotico da utilizzare dipende dalla presentazione clinica del paziente, dalle comorbilità e dalle preferenze del paziente e del medico. Inoltre, è importante monitorare attentamente i pazienti in trattamento con antipsicotici di prima generazione come la promazina per prevenire gli effetti collaterali a lungo termine e garantire che il trattamento sia efficace.

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