venerdì 2 febbraio 2018

Far East Film Festival di Udine: la recensione definitiva

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FAR EAST FILM FESTIVAL: I SOLITI ERRORI

Il Far East Film Festival è un importante evento dedicato al cinema asiatico ed è stato definito come la più ricca rassegna di cinema dell'Estremo Oriente in Europa

Il FEFF è realmente oro colato come sembra? Una recensione obiettiva e basata sull'esperienza diretta è impossibile da trovare. Sono presenti solo pompose autocelebrazioni dei media che osannano ogni singolo aspetto del festival. Se anche tu hai frequentato il Far East Film Festival sai benissimo che i problemi ci sono e non sono pochi.
Questa recensione vuole affrontare quegli aspetti negativi del FEFF che non vengono mai alla luce e dare voce a chi, da frequentatore assiduo del festival, vorrebbe che l'evento migliorasse, invece di peggiorare di anno in anno.



A nostro parere infatti, e ascoltando i Social non solo nostro, Il Far East Film Festival è purtroppo ricco di errori organizzativi e incapacità di gestione delle risorse.
Per chi lo segue dall'inizio è innegabile che ogni anno questo festival è peggiorato, senza mai imparare dai propri errori. A nostro modesto avviso la motivazione principale è che gli alti vertici, rimasti immutati nel corso degli anni, non siano mai guardati dall'esterno con occhio critico.

Oltre l'aspetto culturale e di prestigio cittadino, l'elemento fondamentale di questi eventi è la soddisfazione del pubblico pagante, non di certo la celebrazione di chi organizza.
Che questo modo di agire sia volontario o meno a noi poco importa, dato che quello che conta è la riuscita del festival. Questa critica è mossa da un grande estimatore e frequentatore, con lo scopo non di affossare l'evento, ma come sprono ad un continuo miglioramento.

Perchè il FEFF - Far East Film Festival è in declino da diversi anni?

1 - Poca onestà sui risultati, dal numero dei partecipanti ai biglietti venduti:
Alla fine di ogni edizione i titoli dei giornali riportano sempre record di presenze e di incassi, come se ogni hanno si fosse alzata l'asticella. Palese per chi frequenta il festival da tempo, che il numero di partecipanti è invece calato notevolmente. Dopo un boom dei primi 10 anni, il pubblico è oggettivamente diminuito. Perché allora i dati riportano un aumento degli spettatori?

I conteggi dei partecipanti non avviene in modo preciso: per ammissione stessa delle maschere che gestiscono l'ingresso degli spettatori, ogni galleria che viene aperta al pubblico viene conteggiata come piena. Questo significa che tutti i posti non occupati vengono conteggiati lo stesso nel totale. Quindi, anche se in galleria è presente una sola persona, vengono conteggiate come occupate tutte le poltrone presenti.

Molti dei posti non sono utilizzati perchè riservati o occupati da apparecchiature: non tutte le poltrone del teatro vengono utilizzate durante la proiezione del film, basti pensare al settore dove il cono del proiettore non deve essere ostacolato dalle persone. Tali posti però vengono conteggiati lo stesso nel numero di spettatori, sovrastimando molto la reale capienza del teatro.

L'aumento degli abbonamenti rispetto al biglietto singolo: questo apparentemente sembra un punto favorevole, infatti viene riportato come un successo, ma in realtà non lo è. Più abbonamenti ci sono rispetto al totale dei partecipanti (calcolati contando le persone sedute), a parità di incasso, meno persone singole hanno comprato un biglietto per uno spettacolo.
Dato che in proporzione l'incasso di un singolo biglietto (circa 8 euro per 1 film ) è nettamente superiore a quello dell'abbonamento (circa 50 euro per oltre 40 film) significa che, non solo incassano meno, ma che il numero di persone totali è inferiore. Infatti, una persona che fa l'abbonamento guarda almeno più di un film, quindi, se il totale delle persone conteggiate è lo stesso nei diversi anni, ma sono aumenti gli abbonamenti, significa che il numero complessivo delle persone è diminuito. L'aumento di abbonamenti è indice di minor numero di visitatori, su un totale invariato dei partecipanti, come esemplificato qui:
- 50.000 spettatori complessivi di cui 1.000 abbonamenti = 48.000 biglietti singoli venduti (supponendo almeno 2 film visti per abbonamento).
- 50.000 spettatori complessivi di cui 10.000 abbonamenti =  30.000 biglietti singoli venduti.

2 - Aumento esponenziale del costo del biglietto e degli abbonamenti 
Il costo del biglietto dell'abbonamento dal Far East film festival aumenta sempre: siamo passati da film completamente gratuiti quasi tutto il giorno, a pagare solo pochi euro gli spettacoli serali, fino ad arrivare a 10 euro per la prima serata. Per non parlare degli abbonamenti: da 30 euro con catalogo compreso (il cui solo valore era di 30 euro), ad oltre 50 euro senza catalogo. Addirittura adesso l'abbonamento non consente neppure di vedere tutti i film in programmazione, ma solo 4 film al giorno.

Se i costi sono rimasti costanti, e gli spettatori addirittura "aumentati", quale sarebbe la giustificazione per aumentare così tanto il prezzo?
Forse i contributi regionali sono diminuiti? Possibile, ma non di certo ogni anno, e sicuramente non proporzionalmente all'aumento del biglietto.
Sono diminuite le sponsorizzazioni? Possibile, ma anche comprensibile dato che non c'è nessun ritorno ad investire in un festival di questo tipo.

3 - Rapporto qualità prezzo
Ricordo a tutti che il Teatro Nuovo Giovanni da Udine non è stato progettato per essere un cinema e pertanto molti sono i problemi di chi non trova un buon posto durante le proiezioni.
Qualcuno di voi ha sicuramente assistito ad un film sedendosi nei posti laterali delle gallerie provando con la propria pelle cosa significhi una tortura cinese.
I posti sono molto stretti e con una visuale così angolata da avere il torcicollo dopo mezz'ora. Se in un cinema i posti sono paralleli allo schermo un motivo c'è. Per non parlare della fila adiacente al parapetto, caratterizzata da un vetro trasparente che permette di guardare il film come se fossimo dietro il parabrezza di un motorino. E non pensate che la platea sia tanto meglio, solo a metà sala e centralmente è possibile godersi lo spettacolo: sedersi tra le prime file nei posti più laterali equivale a vedere immagini così distorte da avere difficoltà a capire cosa si sta guardando.
Siete in terza galleria e volete leggere i sottotitoli? Portatevi un binocolo.

Tutto questo per dire che secondo loro una persona dovrebbe pagare 10 euro per vedere un film in condizioni così pessime? Vi assicuro che in certi posti spendere 2 euro sarebbe perfino troppo da quanto male e fastidioso è guardare un film in quelle condizioni.
Sicuramente queste persone, che magari sono alla loro prima esperienza al FEFF, non torneranno mai più.

Utilizzare le casse del teatro per differenziare il prezzo dei biglietti, almeno durante gli spettacoli in prima serata, risolverebbe molti di questi problemi, sopratutto l'aspetto della fila da far west che tratteremo nei seguenti punti.



4 - Poca sensibilità verso gli spettatori
Partendo dal presupposto che siamo in Italia , non basta essere ad un festival asiatico per ottenere automaticamente la buone maniere tipiche di quelle località. Lo si capisce dal comportamento spesso indecente degli spettatori: molti ormai hanno imparato che chi prima arriva meglio alloggia.
Al FEFF infatti, accaparrarsi un buon posto è fondamentale, soprattutto per il problema esposto al punto precedente. Questo però comporta che si formi una ressa di gente che si mette in fila casualmente, fino ad un ora prima dello spettacolo. Tralasciando la totale assenza del rispetto delle norme di sicurezza, questo aspetto potrebbe apparire un problema di maleducazione del pubblico e non una colpa degli organizzatori. Ed invece no, dato che, in tutti i posti con un minimo di criterio, sono gli organizzatori che devono gestire il flusso delle persone. Utilizzare delle banali transenne per ordinare e indirizzare le persone è la prassi, sopratutto per garantire una corretta priorità di arrivo contrastando i salta fila.

Un altro problema è l'assenza di una cartellonistica adeguata, ma sopratutto di qualcuno che gestisca tutte queste persone direzionandole correttamente. Quante volte gli spettatori si sono accorti ormai troppo tardi, di trovarsi nella fila sbagliata (ad esempio degli accrediti invece che quella dei biglietti) solo perché non era ben segnalato o nessuno lo aveva spiegato?
Troppo difficile mettere dei cartelli ben prima dell'ingresso per smistare correttamente le persone?

Evidentemente è una soluzione troppo complessa per gli organizzatori, che preferiscono gestire decine di volontari senza uno scopo preciso, invece di trovare una soluzione a questa problematica importante. 

Trovo scandaloso che centinaia di persone debbano aspettare in piedi, senza spesso neppure una sedia per sedersi, per assistere ad un film magari anche ottenendo poi un posto pessimo. Molti spettatori infatti, magari alla loro prima proiezione, non sanno che se non corrono a prendersi un buon posto, verranno indirizzati dalle maschere o dai volontari semplicemente ad occupare i posti liberi, ritrovandosi in posti osceni.
Dopo un'ora di attesa, cosa c'è di meglio di ritrovarsi seduti nei posti peggiori del teatro?
Ovviamente quello che importa è che solo gli ospiti non paganti abbiano il posto riservato e senza fare la fila.

Tutto questo non per dire che chi paga di meno o non è un VIP debba avere i posti migliori, ma semplicemente che usando poche accortezze è possibile una fruizione migliore a tutti gli spettatori.
E sono tutte soluzioni a praticamente a costo zero, ad esempio:
- orientare meglio le persone con dei cartelli
- riservare settori migliori per chi ha il biglietto rispetto all'abbonamento
- utilizzare un sistema di prenotazione numerico (stile numerino al supermercato) per evitare una ressa all'ingresso
- Sfruttare la biglietteria del teatro per garantire a chi fa il biglietto il posto riservato (pagando 10 euro sarebbe più che corretto)
E questo sono soluzioni che ho pensato in 10 minuti, sono convinto che le menti capaci degli organizzatori possono fare di meglio, se solo interessasse.

5 - Servizio clienti inefficiente
Questo punto è particolarmente vero sul piano dei social network. Ogni anno ci sono numerose domande poste su Facebook alle quali nessuno risponde. Dato che è un festival internazionale e molti spettatori vengono da fuori, vedere domande lecite a cui nessuno risponde è brutto e poco professionale. Anche qui, mettere un singolo volontario a gestire questo aspetto non credo sia troppo complesso.

6 - Pressapochismo
Fortunatamente questo avviene raramente, ma il fatto che sia comunque accaduto è indice del modo in cui vengono gestite le cose. Nella descrizione di un film era stato inserito quello sbagliato solo perchè omonimo nel titolo. Il bello  che il film inserito era un film americano degli anni 80, tipico di un festival asiatico. Questo significa che si era fatto un mero copia incolla senza neppure leggere quello che si inseriva. Se la buona riuscita di un progetto si vede nei dettagli, non ci siamo proprio.

7 - Eventi inesistenti
Come i frequentatori del Far East ben sanno, oltre alla proiezione dei film al Teatro Nuovo Giovanni da Udine tutta la città di Udine muta e veste nuovi panni. Almeno questo sulla carta, ma avete mai analizzato quali sono gli eventi che vengono proposti durante il FEFF?

Se per gli organizzatori far parte del FEFF significa appendere un cartello sul proprio ingresso e mantenere tutto inalterato come qualsiasi altro giorno c'è qualcosa che non funziona. Ok che è puramente marketing per far pubblicità alla propria attività attraverso il festival, ma per il consumatore che si aspetta qualcosa di diverso, entrare un locale "affiliato" al Far East, e vederlo uguale a tutti gli altri giorni è imbarazzante.

Altro aspetto è vantarsi del grande numero di eventi senza osservare la qualità degli eventi stessi.  Se bastasse il numero come indice di riuscita, secondo gli organizzatori il FEFF sarebbe superiore perfino al Super Ball americano.
Come si fa a pensare che la riuscita di un evento sia data da quante cose si sono fatte e non dalla qualità è veramente ridicolo. Vi svelo un segreto oscuro: per fare meglio, basta anche un singolo evento bello, rispetto a 100 schifosi.
Quindi, invece di invitare mille artisti di dubbia qualità o fare conferenze sul trattamento dei peli dei samurai, solo magari per riempire una giornata, meglio organizzare meno eventi, ma con qualità superiore.



8 - Scelta dei film
Ci sono stati anni in cui l'80% dei film scelti erano commedie drammatiche e gli unici film di genere diverso erano posizionati addirittura la mattina. Già il fatto di eliminare la giornata horror, che era un evento dentro l'evento, distribuire in maniera errata i film è veramente pessimo.
Sicuramente se ci sono degli ospiti la scelta della prima serata è ovvia, ma non variare e offrire una completa scelta al pubblico è un grosso sbaglio. Io mi chiedo chi scelga la programmazione, dato che spesso ci sono film di oggettiva qualità ad orari improbabili, mentre film francamente evitabili negli orari più gettonati. Non vi stupite poi se un non appassionato, dopo aver trovato in prima serata il sabato, un film introspettivo indonesiano sulle bambole in ceramica (esempio inventato), non voglia più tornare e anzi, confermi la convinzione che tutti i "film cinesi" siano pessimi.

9 - Votazioni falsate
A meno che non siate dei critici cinematografici, i quali possono valutare in modo relativo all'intera cinematografia ogni singolo film, il sistema di votazione delle proiezioni durante il Far East Film Festival è praticamente inutile. Spesso infatti vincono film, non tanto perché belli, ma perché lo spettatore valuta in senso assoluto il film che ha visto, senza un reale paragone con tutti i film in concorso. Come fa una persona a decidere se è il film migliore del festival solamente guardandone uno?
E' come se agli Oscar la giuria valutasse solo un film senza aver visto gli altri: ovvio che se guardate solo Batman di Nolan vi può sembrare un ottimo film, ma se nello stesso anno c'è in concorso anche Schindler List (per assurdo) e voi non lo avete visto, vincerà immotivatamente Batman.
A mio avviso solo gli abbonati doverebbero votare, in quanto si suppone che abbiano visto più di un film e che quindi possano valutare quale di essi sia il migliore. Oppure devono cambiare il nome del premio in "Film con più voti positivi", ma non certo il "migliore" del festival.
Ho perfino il dubbio che facciano la media ponderata corretta, dato che solitamente vince sempre il film con anche il maggior numero di votanti.

10 - Conclusioni 
Voglio terminare questa recensione sul Far East Film Festival di Udine dicendo solo che vedere un evento così bello ed importante, non funzionare correttamente per scelte logistiche è un peccato. Che si può sempre migliorare anche dopo tanti anni e che fare sempre le stesse cose non va mai bene. Buon film a tutti!

Aggiornamento edizione 2019
Ho dovuto aggiungere questa cosa, perchè c'è sempre la possibilità di peggiorarsi. Tralasciando che pure nell'edizioen del 2019 i prezzi sono aumentati, quest'anno si sono inventati gli Spoiler. Se ci fate caso nella descrizione dei film in rassegna, spesso viene raccontata interamente la trama, addirittura spoilerando le scene più clou del film. Della serie "non so cosa scrivere e quindi racconto il film". Complimenti, come rovinare anche la proiezione di una anteprima mondiale\europea.

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